Woman talking to therapist, side view

Più che dare una definizione di psicoterapia o descrivere in modo dettagliato il mio orientamento psicoterapeutico, penso sia più corretto e utile nei confronti di chi legge provare a spiegare cosa sia per me la psicoterapia e come mi piace proporre dei percorsi che possano aiutare i miei pazienti a vivere la propria vita in modo più sereno e consapevole. Ho deciso di farlo provando a rispondere alle principali obiezioni che vengono spesso sollevate nei confronti di questo tipo di cura. Buona lettura.

Sono già stato da uno psicologo e non mi è servito a niente.

Attenzione. Questo vale per tutte le professioni, ci sono diversi modi per svolgere lo stesso lavoro, ma quante volte ci accertiamo di affidarci al professionista che fa per noi? Maggiori saranno le informazioni che riusciremo a raccogliere e maggiori saranno le probabilità di incontrare un esperto in grado di aiutarci. Porsi delle domande è indispensabile, possiamo iniziare provando a capire se preferiamo lavorare con un uomo o con una donna, e una volta risposto a questa domanda cercare un orientamento terapeutico in linea con il nostro modo di essere, sentire o pensare. Ma non finisce qui, ogni terapia dovrebbe infatti prevedere un contratto terapeutico costituito da obiettivi congiunti che terapeuta e paziente si impegnano a perseguire in modo cooperativo durante tutto il percorso terapeutico. Così facendo si potrà monitorare la strada verso il cambiamento, cercando di capire insieme quando la strada è in discesa o in salita, quando si incontrano delle buche o quando si rischia di andare fuori strada. Lo psicoterapeuta non è un mago, non risolve problemi né da consigli, lo psicoterapeuta aiuta e accompagna i suoi pazienti a intraprendere un percorso di crescita e cambiamento nella direzione del benessere psicologico, non ci sono traguardi se non quello dell’autonomia dalla terapia stessa.

Preferisco parlare con un amico.

Generalmente lo psicoterapeuta ha una laurea in psicologia o medicina, seguita da una scuola di specializzazione quadriennale in psicoterapia. Questo non significa che spesso possa essere di gran lunga più utile parlare con un amico, ma spostiamo la questione su un piano differente. Lo psicoterapeuta cognitivo è qualificato e addestrato all’utilizzo di tecniche specifiche rivolte alla cura del disagio psicologico, in particolare la psicoterapia cognitivo-comportamentale ad oggi è considerata come la terapia d’élite per il numero e la qualità di strumenti che mette in campo in favore del benessere psicologico. Il terapeuta ha il dovere di seguire i propri pazienti in modo empatico e accogliente, mantenendo sempre la giusta professionalità e il distacco necessari a mantenersi lucido e quindi efficace. Purtroppo o per fortuna gli amici sono sempre troppo coinvolti nella relazione amicale per poter offrire un aiuto che possa rivelarsi efficace nel lungo tempo, per questa ragione nei casi di maggior disagio è preferibile ricorrere al supporto di un professionista.

Non ho niente contro gli psicologi, semplicemente non credo nella psicoterapia.

La psicoterapia non è una disciplina in cui si possa credere o no, non è una fede o una religione, né tantomeno il terapeuta può considerarsi un santone in possesso della verità assoluta. La psicoterapia è un cammino, mano nella mano, nella stessa direzione e in compagnia di una persona uguale: il terapeuta è esperto in psicoterapia e offre in modo cooperativo la sua disponibilità ad una persona che è la massima esperta di se stessa. Questo genera pariteticità e la cooperazione paritetica è la base per costruire una buona alleanza terapeutica, senza la quale nessun tipo di percorso può essere portato avanti. Eventuali miglioramenti o imprevisti peggioramenti non cadranno quindi dal cielo, ma saranno sempre e in ogni caso il frutto di un lavoro congiunto, chiaro e trasparente, non magia. Studi scientifici controllati hanno dimostrato l’efficacia della terapia cognitiva nel trattamento della maggior parte dei disturbi psicologici, tra cui la depressione maggiore, il disturbo di panico, la fobia sociale, il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi dell’alimentazione, le psicosi. Altre ricerche condotte sia a livello nazionale (Istituto Superiore della Sanità) che internazionale (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno dimostrato che la psicoterapia cognitiva ha un’efficacia maggiore o pari agli psicofarmaci nella cura di molte patologie psichiatriche. Se paragonata agli psicofarmaci, inoltre, la terapia cognitiva risulta essere più utile nella prevenzione delle ricadute.

La psicoterapia costa troppo, non posso permettermela.

Quando sento pronunciare queste parole mi interrogo su quanto le persone sottovalutino l’importanza del proprio benessere psicologico, tuttavia spesso esistono delle vere ed oggettive difficoltà economiche nelle persone che richiedono il nostro aiuto. Lo psicologo può comunque essere d’aiuto nel fare un quadro, nell’offrire informazioni importanti, nell’inviare ai servizi offerti dal territorio, nel trovare un buon compromesso perché il trattamento possa avere inizio seppur nel rispetto delle condizioni deontologiche che ogni psicologo è tenuto a soddisfare. È anche vero che spesso le stesse parole sono pronunciate da chi non ha nessuna intenzione di intraprendere veramente un percorso. Allora forse è il momento di porsi qualche domanda. Cosa siamo disposti a sacrificare per stare meglio? Vale la pena di rinunciare a qualcosa per metterci finalmente in gioco? Che prezzo ha poter star bene con se stessi? A questa ultima domanda non posso non rispondere a chiare lettere: stare bene con se stessi non ha prezzo! Albert Einstein disse: “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”.

È il mio fidanzato che ha bisogno di un terapeuta, non io!

Questo tipo di terapia risulta molto efficace anche nella presa in carico della coppia. I problemi per i quali una coppia decide di richiedere una psicoterapia possono essere svariati, come ad esempio mancanza di comunicazione, conflitti e discussioni frequenti, problemi sessuali, affettivi, insoddisfazione con uno o vari aspetti della relazione, delusioni, frustrazione perché la relazione non risponde ad aspettative pregresse, conflitti in relazione all’educazione dei figli, problemi finanziari che colpiscono la relazione, infedeltà, problemi di gestione e di modulazione delle emozioni come la rabbia e la gelosia. I problemi vissuti in coppia non sono mai problemi di un singolo, ma si esprimono quasi sempre in corrispondenza di un disagio nella relazione. Per questo motivo a volte può essere utile farsi aiutare da un terapeuta: uno sguardo esterno alla coppia e un percorso mirato e centrato sulla relazione possono offrire spunti indispensabili al cambiamento, spesso difficili da individuare finché si osserva il conflitto da protagonisti della relazione.

Non ho bisogno dello psicologo, mica sono matto!

Oltre ai colloqui clinici, solo nel caso in cui siano presenti sintomi di elevata gravità (ansia acuta, depressione, deliri, allucinazioni, eccessiva elevazione dell’umore) può essere opportuno ricorrere ad una terapia farmacologica, adeguatamente prescritta da un medico psichiatra. La terapia farmacologia non si sostituisce al lavoro psicoterapeutico, ma lo affianca e sostiene per permettere al paziente di portare avanti le normali attività della vita quotidiana e di usufruire di tutte le sue risorse per percorrere un cammino insieme al suo psicoterapeuta. Lo psicologo-psicoterapeuta non può prescrivere farmaci ed in ogni caso il fatto di assumere farmaci di tipo psichiatrico non fa di una persona un matto (ammesso che i veri matti siano davvero le persone che abitualmente riconosciamo come tali), ma piuttosto descrive un soggetto con la sua storia di vita, che sta attraversando un periodo di particolare fragilità e che per questo necessita di prendere delle medicine.

Ambiti clinici per i percorsi di terapia individuale:
TRATTAMENTO DELLA DEPRESSIONE
TRATTAMENTO DI ANSIA E ATTACCHI DI PANICO
TRATTAMENTO DELLE FOBIE (paura di volare, paura di insetti o animali in generale, paura degli aghi, paura di guidare nel traffico, paura di parlare o esporsi in pubblico)
TRATTAMENTO DEI DISTURBI OSSESSIVI (pensieri fissi, comportamenti ripetuti in maniera compulsiva, manie)
TRATTAMENTO DEI DISTURBI PSICOSOMATICI (nausea, cefalea, eczema, psoriasi)
TRATTAMENTO DEI DISTURBI DISSOCIATIVI
TRATTAMENTO DEI DISTURBI DI PERSONALITÀ
TRATTAMENTO DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO IN ETÀ EVOLUTIVA (ADHD – Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, Disturbo della Condotta, Disturbo Oppositivo-Provocatorio, ma anche Mutismo Selettivo, eccessiva timidezza e gestione della rabbia nei bambini. Tutoraggio nel Parent Training)
DISTURBI DELLO SVILUPPO E DISABILITÀ (Disturbi dello Spettro Autistico, Sindrome di Asperger, Disturbo di Rett, Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia)
DISTURBI DELLA SFERA SESSUALE – Disturbi del desiderio sessuale, avversione sessuale, disturbi dell’eccitazione (disfunzione erettile e scarsa lubrificazione vaginale), ansia da prestazione, disturbi dell’eiaculazione (eiaculazione precoce, eiaculazione assente, eiaculazione ritardata) disturbi dell’orgasmo (anorgasmia nell’uomo e nella donna), disturbi da dolore sessuale (dolore durante i rapporti sessuali negli uomini, dispareunia e vaginismo nella donna), fissazione e compulsione sessuale, abuso sessuale, ma anche dipendenza da siti pornografici, dipendenza da chat erotiche, masturbazione compulsiva, parafilie e perversioni sessuali.

TRATTAMENTI SPECIFICI

• Rinforzo dell’autostima
• Gestione della rabbia
• Sviluppo delle attività sociali e assertività (comunicare in maniera positiva)
• Elaborazione della perdita e del lutto
• Elaborazione del Trauma (EMDR)
• Sostegno psicologico in caso di scelte difficili
• Tecniche di rilassamento e Mindfulness
• Tecniche di risoluzione dei problemi

In sintesi, caratteristiche peculiari della terapia cognitiva sono le seguenti:

  • La terapia cognitiva è fondata su solide basi scientifiche.
  • La terapia cognitiva è orientata allo scopo.
  • La terapia cognitiva è centrata sul problema attuale.
  • La terapia cognitiva è prevede la collaborazione attiva tra terapeuta e paziente.
  • La terapia cognitiva utilizza una molteplicità di tecniche.
  • La terapia cognitiva mira a far diventare il paziente terapeuta di se stesso

“Guardate dal finestrino dell’altro. Cercate di vedere il mondo come lo vede il vostro paziente.” 
IRVIN D. YALOM

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